Una raccomandazione della Commissione Europea promuove Internet su rete elettrica: gli obiettivi principali sono quelli di favorire la concorrenza del mercato d'accesso ad Internet ed di aumentare di un tasso tra il 5% e il 10% la penetrazione della larga banda negli stati membri. In Europa duecento milioni di edifici (e dunque anche quelli degli utenti che abitano o lavorano in aree ancora isolate dal punto di vista della telecomunicazione a banda larga) potrebbero disporre, grazie a questa tecnologia ed alla capillarità della rete elettrica sul territorio, di connessioni veloci al costo di circa 50 euro all'anno: è facile comprendere la contrarietà dei colossi delle telecomunicazioni, che cercano di ostacolare in ogni modo il decollo di una tecnologia così economica.
Pi in particolare, gli oppositori della tecnologia PLC sostengono che tali sistemi possono causare interferenze e rumore di linea, che deve necessariamente rimanere sotto il livello di emissioni consentito dalle attuali normative.
In base alla raccomandazione della Commissione, per la quale i problemi a livello di interferenze sono molto inferiori rispetto a quelli che esistevano ai primordi di questa tecnologia, le autorità di regolamentazione nazionale devono assicurarsi che i fornitori di servizi PLC non siano tenuti a rispettare standard sulle interferenze pi severi rispetto a quelli imposti ad altri gruppi tecnologici, come, ad esempio, i produttori di apparati elettrici.
Auguriamoci che "Internet Elettrica", se realizzata, determini l'abbattimento degli attuali oligopoli e non rappresenti un'occasione per crearne di nuovi.